Amy Winehouse, la cantautrice britannica di origine ebraica deceduta lo scorso luglio a ventisette anni per gli eccessi dovuti alla droga e all’alcol, trovava il modo di ricevere la cocaina anche quando stava in cura in una clinica di riabilitazione.
A raccontare questa triste verità sono i genitori di lei nelle memorie Amy, my daughter in cui attaccano anche l’ex marito Blake Fielder Civil.
Amy si faceva mandare la cocaina una volta nella pancia di un orsacchiotto e un’altra in un mazzo di fiori e ai genitori avevano dovuto adottare misure di sicurezza estreme per impedire alla figlia di farsi mandare gli stupefacenti nella clinica privata.
Il padre di Amy sopratutto incolpa l’ex marito della cantante, causa di due anni turbolenti di matrimonio e due anni terribili passati dalla cantante dopo il divorzio.