Noi italiani fumiamo meno, abbiamo imparato a essere meno sedentari e a tenere sotto controllo la pressione, ma la nostra salute riguardo al cuore non è migliorata, anzi siamo molto più grassi e abbiamo colesterolo e glicemia molto alte.
È quanto emerge da un’indagine svolta dall’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare ISS-ANMCO Health Examination Survey appena conclusa, presentata oggi a Roma a poche ore dall’inizio del Congresso Nazionale ANMCO in programma a Firenze, che ha confrontato i dati raccolti dieci anni fa con quelli raccolti ora.
In poche parole il rischio cardiovascolare globale è rimasto invariato e si concentra ancora nei ceti sociali svantaggiati e meno istruiti, risultando fino al 25 per cento più alto in chi ha la licenza elementare o media.
Nonostante le campagne informative e la maggiore consapevolezza dei rischi, la salute del cuore degli italiani continua a rimanere labile e precaria.
A stare peggio sarebbero le categorie sociali meno istruite.