La Gendarmeria ha portato via alcuni documenti da casa di Paolo Gabriele, ma lui è tranquillo, dal carcere ha chiesto dei libri da leggere. Nel mirino della gendarmeria ci sarebbero altre 20 persone, forse una donna, forse una laica. Le novità sono che Paolo Gabriele è in camera di sicurezza, ed aumenta il sospetto di altri corvi, si parla di laici si parla di ecclesiastici, domani l’interrogatorio potrebbe dire qualcosa di più. Il papa si dice sofferente, oggi durante la messa di pentecoste, sa che nella sua casa entrano corvi e sciacalli, la gente è inquieta. Papa Benedetto XVI prende la parola, legge alcune parole dalla Bibbia, bande in guerra tra loro, uomini divisi tra loro, sospetto tra di essi. Un ladro o un traditore viveva accanto al Papa.
Intanto durante la Santa Messa arriva in Piazza San Pietro la marcia, partita dal Campidoglio per ricordare Emanuela Orlandi e la sua sparizione, che grava ancora sul Vaticano. La marcia fermatasi sotto San Pietro, si è trasformata in protesta, Vergogna! hanno urlato con manifesti in bianco e nero del 1983, anno della scomparsa di Emanuela, proprio dopo che il Santo Padre non si pronuncia nemmeno nei saluti.
Il Papa non ne cita neanche il nome, a Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, sarebbe bastato poco, anche solo una parola di preghiera, i manifestanti chiedevano solo verità. Il Papa è stato lasciato solo, così Pietro Orlandi lo giustifica.