Prosciutti, mortadelle, salami: gli italiani non rinunciano ai salumi. Con un consumo pro capite l’anno di circa venti chilogrammi ne fatto uno dei popoli più ghiotti del mondo. Una passione che da adesso per la gioia dei buongustai vede anche restringersi il binomio salumeria e salute.
È l’antropologo Giovanni Ballarini – alimentare e presidente dell’Accademia italiana della cucina – a spiegare che grazie alla tecnologia la salumeria si sta adattando ai nuovi stili alimentari e riduce sale e grassi permettendo una migliore conservazione del prodotto e una riduzione del sale, utilizzato con funzione antibatterica e antimicrobica.
La tendenza sarà quella di consumare salumi più giovani e grazie anche alla minore stagionatura sarà necessaria una quantità inferiori di sale.
Ricordiamo che la salumeria nel 2011 ha raggiunto la soglia del miliardo di euro in esportazioni.