Parliamo in questo post di uno degli argomenti all’ordine del giorno, il lavoro e i giovani e dei nuovi arrivi nel ddl sulla riforma del lavoro. Un’argomento di discussione di importanza rilevante, infatti sono in arrivo importanti novita’ per i lavoratori a progetto che potrebbero usufruire e godere di un salario minimo garantito, ma la cosa piu’importante e’ un loro indennizio in caso di perdita del lavoro.
A fare chiarezza su tutto ciò, sono le proposte contenute negli emendamenti dei relatori Tiziano Treu del Pd e Maurizio Castro del Pdl, dove si prevede un salario base con una tantum per tre anni in via sperimentale.
Un commento positivo su questo nuovo progetto lo dichiara il Ministro Fornero, che questa nuova politica potrebbe essere la ripresa dell’economia, cominciando a far crescere i redditi dei lavoratori, e se la cosa in questi tre anni di sperimentazione, andra’ a buon fine, replica il Ministro, si potra’ passare ad un’ammortizzatore sociale, restando cosi’ negli standard che ci richiede l’Europa. Tra le principali novità troviamo: il compenso, che deve essere adeguato alla quantità e alla qualità del lavoro eseguito.
Per i subordinati invece, come sopracitato si partira’ con una base di tre anni, dove se si lavorera’ per circa 6 mesi come co co pro, dove le risorse per questo progetto dovrebbero superare i 100 milioni di euroe si arrivera’ a prendere intorno ai 6.000 euro, in seguito una verifica e a susseguirsi la mini-Aspi, con una durata del primo contratto a termine che salira’ da 6 mesi ad 1 anno.
Per quanto riguarda invece i lavoratori inseriti in un’azienda con partita iva e fatturano solo ed esclusivamente per quella azienda, vengono considerati tali solo quelli che fatturano oltre i 18mila euro.