E’ stata aperta stamattina la cripta, nella basilica di Sant’Apollinare, dove erano custoditi i resti del boss della banda della Magliana, Enrico De Pedis. Secondo alcune indiscrezioni, nella tomba è stata trovata una cassetta che conterebbe altri resti umani, non appartenenti al De Pedis.
Il corpo del boss sarebbe in buono stato di conservazione, grazie a questo si è subito potuto attribuire dalle impronte digitali, che il cadavere riesumato è quello di De Pedis, morto nel 1990. Il nome del boss della Magliana, in questi anni è stato più volte associato alla scomparsa della giovane Emanuela Orlandi, scomparsa dalla capitale nel 1983 e della quale non si hanno notizie dal quel fatidico giorno.
La cassetta ritrovata, contenente resti umani, sarà analizzata dalla polizia scientifica, coordinata dal procuratore Pignatone che ha disposto la perquisizione della cripta e anche dell’ossario della Basilica di Sant’Apollinare. Ad assistere alla riesumazione della bara, c’erano i parenti di De Pedis e una folla di curiosi e giornalisti.
Presenti tra le tante persone, al di fuori della basilica c’erano anche il fratello e il cugino di Emanuela Orlandi, che da anni aspettavano che fosse fatta questa perquisizione. Un altro capitolo in una storia che sembra non avere fine, quella della scomparsa di Emanuela Orlandi. La famiglia attende quanto prima di sapere gli esiti degli accertamenti e spera finalmente che sia fatta chiarezza su questo terribile giallo.