Ancora notizie poco piacevoli sulla vicenda di Melania Rea e sul caporalmaggiore Salvatore Parolisi, accusato di omicidio con l’aggravante della crudeltà e del vincolo di parentela.
Le notizie sul caporalmaggiore non finiscono mai di stupirci. La Famiglia Rea ha consegnato al proprio perito un vecchio pc, che il militare utilizzava quando si trovava a Somma Vesuviana, e proprio da questo pc sono saltare fuori altre foto hard e contatti particolari.
La criminologa Roberta Bruzzone è il perito di parte della Famiglia Rea, il computer era stato sostituito nel 2009 perché non era più funzionante. Sono stati trovati contatti di una chat di scambisti, una foto di Parolisi con una bandana e tuta mimetica, ed una seconda foto che ritrae una parte maschile. In questo modo si potrà avere più chiaro il quadro sulla personalità di Parolisi. Il pc era stato utilizzato fino al 2010, ed era utilizzato dal caporalmaggiore per chattare anche con Ludovica, la sua amante.
Il processo di Parolisi verrà celebrato con il rito abbreviato, quindi solo le prove raccolte nelle fasi preliminari saranno utilizzate.
L’avvocato Nicodemo Gentile, si è recato nel carcere a Castrogno, per chiedere delle foto, Parolisi nega che le foto gli appartengano.
Ma la cosa più importante è la perizia che è stata presentata stamattina dalla parte civile, la consulenza relativa al Dna trovato nella bocca di Melania Rea, mamma ventottenne uccisa il 18 aprile di un anno fa.
La traccia del Dna era stata isolata nella bocca di Melania, ed essa è stata collegata al Dna del marito. Per capire quanto tempo possa resistere una traccia di questo tipo, sono state campionate 40 coppie, che davanti al genetista Marina Baldi si sono scambiati un bacio. Lo scopo dell’avvocato della Famiglia Rea, Mauro Gionni, è quello di dimostrare che l’ultima persona a vedere Melania, sia stato proprio Salvatore Parolisi. L’anatomopatologo Tagliabracci aveva già dichiarato, nella fase preliminare, che le tracce erano state lasciate prima di morire nella bocca di Melania, e ciò lo evidenzia il fatto che né saliva né lingua le avevano eliminate.