Ultima delle tre frazioni in territorio danese, in totale sono stati percorsi 190 km, prevalentemente in pianura, conquistata dall’australiano Matthew Goss.
La tappa si è aperta con un minuto di silenzio in memoria del belga Wouter Weylandt, morto nella terza tappa del Giro del 2011.
Il velocista della GreenEdge arriva prima di Haedo e dell’americano Ferrar, nonostante una caduta avvenuta negli ultimi 100 metri, che ha coinvolto tanta parte del gruppo in volata, compreso Mark Cavendish, che non riesce a ripetere la sua gara di ieri. La caduta è iniziata con Roberto Ferrari che voleva recuperare sui primi.
Anche Taylor Phinney, che aveva conquistato la maglia rosa, è rimasto coinvolto nella maxi-caduta, per un po’ è rimasto anche a terra, si è poi ripreso. Quindi sia le sue condizioni fisiche, che quelle di Mark Cavendish saranno valutate ben presto. Seguirà alla giornata di gara del 95° Giro d’Italia di oggi, una giornata di riposo, prima della cronosquadre, che si terrà a Verona.
Al primo km è subito avvenuta la fuga, con l’attacco di Alfredo Balloni, che ha consolidato la sua maglia azzurra. Con lui procedono lo spagnolo Minguez, Navardauskas, Garmin, e lo svizzero Hollenstein con NetApp, ed ancora Keizer ed il danese Christensen, Saxo Bank.
Il gruppo è rimasto dietro ai fuggitivi alla distanza massima di 3’50”; da segnalare anche un attacco solitario di Lars Bak, che poi però rientra nel gruppo.
Era comunque presente, nonostante la caduta di ieri, Josè Serpa, Androni, che ha riportato una frattura al metacarpo dell’anulare della mano destra.