Caso Orlandi, dopo mille ripensamenti la Procura ha deciso di dare l’ok per la riapertura della tomba di De Pedis. Secondo indiscrezioni trapelate dalla Procura di Roma, i resti del defunto boss della Banda della Magliana, dovrebbero a breve essere trasferiti, dalla Basilica di Sant’ Apollinare, al cimitero di Prima Porta.
Un fitto mistero si è andato creando con gli anni intorno, alla sepoltura del boss nella Basilica romana. Secondo l’ex convivente di “Renatino”, l’uomo sarebbe il responsabile della scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta nella capitale nel lontano 1993 a soli quindici anni.
Da allora sono state formulate numerose ipotesi, sulla scomparsa della figlia del dipendente vaticano e l’indagine hanno portato spesso gli inquirenti anche sulle tracce della Banda della Magliana. Durante una delle puntate della trasmissione di Rai tre “Chi l’ha visto”, che spesso in questi anni si è occupata del caso di Emanuela Orlandi, un telespettatore anonimo disse che il mistero della scomparsa della giovane romana, era in qualche modo legato ai resti di Renato de Pedis, custoditi per motivi ancora da chiarire in una delle basiliche più antiche ed importanti della capitale.
Solo poche settimane fa l’ex procuratore di Roma, aveva negato il consenso all’ispezione della tomba, oggi ci sarebbe il consenso del dott. Giuseppe Pignatone, nuovo procuratore che si occupa del caso. Il Vaticano, dal canto suo ha già dato il consenso all’apertura della tomba e a svelare il probabile mistero in essa contenuto.