La Motion Picture Association of America, nel corso dell’ultima conferenza in merito alle normative sul copyright, afferma che, ogni anno ci sono più di 40 miliardi di pagine visualizzate.
Il vicepresidente di Paramount Picture, Alfred Perry, ha chiesto fortemente al governo americano, di intervenire nei confronti dei primi cinque cyberlocker presenti in Internet, Wupload, Putlocker, Depositfiles, Fileserve e Mediafire.
Ma le piattaforme di file hosting non sembrano spaventate, nemmeno dallo smantellamento avvenuto a gennaio dell’impero di Kim Dotcom, Megaupload, che è di nuovo online.
Secondo le major i contenuti ai quali gli utenti del file hosting, sono maggiormente interessati, sono quelli protetti da copyright, infatti il 90,2 dei download effettuati risulta illegale.
Secondo le piattaforme panamensi, il punto da cui sono partiti gli studi di MPAA, è già errato. Questo secondo i ricercatori dell’Advanced Analytical Consulting Group, che spiega come il campione di download scelto, non sia rappresentativo delle effettive fruizioni degli utenti.
Mediafire, dal canto suo, ha risposto alle accuse delle major, ricordando che sono stati sempre rimossi i contenuti illeciti, dopo richiesta degli aventi diritto. I vertici di Mediafire fondano il proprio lavoro sulla legittimità.
Restiamo in attesa per capire come si muoverà il Dipartimento di Giustizia Usa, nei confronti dei cyberlocker, come già ha fatto nei confronti di Megaupload e di Kim Dotcom.