Bambini di quattro anni costretti dalla maestra a denudarsi per farsi toccare nelle parti intime.
L’ex maestra dell’asilo di Squinzano,Lecce, è accusata anche di violenza sessuale, nei confronti dei piccoli allievi. La maestra, dal dicembre scorso ha lasciato la cattedra, è stata poi allontanata definitivamente dalla scuola di via Tagliamento.
Il pubblico ministero Carmen Ruggiero, avanza la richiesta di incidente probatorio, per poter raccogliere le testimonianze di undici tra gli allievi. Si cerca di comprendere cosa sia accaduto a questi bambini, di età compresa tra tre e sei anni.
Il PM ha disposto altresì una perizia psicologica, sulla reale capacità di poter testimoniare dei minori, vista la loro età. La maestra ha insegnato anche presso un’altra scuola, quella di Veglie, fino al 31 gennaio 2011, ed anche di questa scuola saranno ascoltati dai giudici, altri testimoni.
I genitori dei bambini della scuola di Veglie, lo scorso anno, si erano lamentati con il Dirigente Scolastico, dei metodi di insegnamento troppo duri, da parte della maestra. Tra gli episodi citati, il negare l’acqua ad un bimbo per punizione, l’aver strattonato un bimbo e frasi come: Speriamo che vi viene la febbre, così rimanete tutti a casa.
La maestra ha poi cambiato scuola ed è arrivata presso l’asilo di Squinzano, dove ha continuato ad utilizzare i suoi metodi duri. Ma l’accusa va oltre questi episodi, e sfocia negli abusi di tipo sessuale, perpetrati ai danni dei bambini dell’asilo.
Già nel mesi di novembre, alcuni genitori si sono recati dai carabinieri di Squinzano, per denunciare le ecchimosi rinvenute sul corpo dei propri figli, sul sedere e sul viso.
I bambini nel loro candore hanno spiegato ai genitori, il gioco della punturina, che la maestra costringeva loro ad eseguire. Legati con un nastro al collo, a quattro zampe, presi a calci. Infine una denuncia di genitori di un bimbo, preso a calci nei testicoli.
Le accuse sono tutte molto gravi, il provveditorato ha sospeso la maestra. Il Gip sta valutando la richiesta della Procura, e la data dell’affidamento dell’incarico.