Un dipendente della Sovraintendenza ha rilasciato una dichiarazione choc secondo la quale, c’è amianto sotto i lapilli degli scavi di Pompei.
L’uomo, colpito da un tumore ai polmoni, nell’ambito di un’inchiesta dei Carabinieri sulla presenza di amianto, presso le aree adiacenti agli uffici degli Scavi di Pompei, avrebbe reso questa dichiarazione.
L’uomo prosegue raccontando, che gli fu detto di lasciare il materiale inquinante nella area archeologica di Pompei.
È la procura di Torre Annunziata, che ha avviato l’inchiesta sulla presenza di amianto. Il risultato disposto dal capo della Procura Diego Marmo è il sequestro giudiziario di 2000 metri quadrati della zona appartenente all’itinerario extramoenia a Porta Paolino, nei pressi del nuovo edificio di recente costruzione.
Su questo percorso si passeggia tranquillamente, ignari di ciò che si calpesta.
Nei giorni scorsi, i carabinieri di Pompei, guidati dal maggiore Toti e dal maresciallo capo Tommaso Canino, avevano effettuato un sopralluogo proprio nelle zone di cui è stato disposto il sequestro. Il dipendente della sovraintendenza ha indicato senza esitazione il luogo, dove per anni gli è stato ordinato di occultare le sostanze velenose.
Fino ad oggi le persone morte per malattie tumorali sono sette, e tutte tra i dipendenti, funzionari, custodi e archeologi.