Antonio Fina ha ucciso la moglie a fucilate, perché convinto che fosse posseduta dal demonio. Accade a Mesagne, in una abitazione tranquilla in mezzo al verde, che Concetta Milone, 77 anni, sia stata uccisa dal marito, ex dipendente dell’Asl utilizzando il fucile da caccia, di cui era in possesso.
L’omicidio è avvenuto ieri mattina verso le 8, ma solo in serata una cugina scopre l’accaduto. Entrando nella villetta, trova l’uomo nella camera da letto, che veglia sua moglie, ed è in stato confusionale.
La donna telefona al centralino dei Carabinieri, che arrivano sul posto con il Sostituto Procuratore, Antonio Costantini.
L’uxoricida ha subito detto agli uomini: Non toccate nulla, è tutto contaminato. Si riferiva agli avanzi di cibo che erano in cucina.
Gli agenti del commissariato di Mesagne hanno trovato nella casa un foglio sul quale, Antonio Fina, spiegava le motivazione del suo gesto.
L’uomo spiegava, tra frasi sconnesse e confuse, che sua moglie era posseduta dal demonio e che era spesso violenta,ecco il motivo dell’uccisione.
La coppia viveva da sola in Piazza Capri civico 4; ha due figli che vivono a Firenze. In casa sono state trovate anche altre armi e oggetti offensivi, l’uomo ha raccontato anche di avere altre armi nascoste nel giardino di un’altra casa.
La salma è stata portata all’obitorio dell’ospedale Perrino di Brindisi, a disposizione della Magistratura, ma la dinamica dell’incidente appare chiara, il marito ha esploso il colpo uccidendo la moglie.