La giornata di ieri si è aperta con Cagliari – Novara, che è terminata con una netta vittoria del Cagliari per 2 a 1 sulla squadra neopromossa in serie A. Il Cagliari è a punteggio pieno e occupa, al momento, la testa della classifica.
Sorprese di un campionato di fine estate…
Roma e Inter restano invece ancora a bocca asciutta.
Gasperini, con lo 0 a 0 di ieri sera, sicuramente salva la panchina, ma non convince, soprattutto per le scelte. Il pubblico ha fischiato infatti la sostituzione di Furlan con Muntari, decisione impopolare anche dal punto di vista dell’allenatore, che tuttavia si è giustificato affermando di aver riscontrato la necessità di un centrocampista per “tappare dei buchi” che si erano creati. Gasperini è apparso però sicuro di sè e ha dichiarato alla stampa di aver visto una squadra solida; ha promesso, inoltre, molto presto goal e vittorie. Vedremo…
Anche la Roma ha fame di goal e di vittorie e per questo nel finale l’allenatore Luis Enrique ha puntato sul carisma e sulla carica agonistica di Borriello, fino a quel momento in panchina. Non convicono però le sue formazioni, che al pubblico romanista sembrano più il frutto delle estrazioni del lotto che non di un disegno tattico preciso.
La serata dei due nuovi tecnici “sulla graticola” è perciò finita a reti inviolate. Unico momento di grande emozione, in negativo però, è stato quello dell’incidente occorso al portiere della Roma, Stekelenburg, colpito in pieno volto da Lucio.
Il colpo, durissimo, ha lasciato a terra l’olandese, svenuto, e immediato è stato l’intervento dei medici, che hanno fatto trasportare il portiere fuori dal campo in barella. Quando Stekelenburg ha ripreso conoscenza, è stato trasferito in ambulanza all’ospedale San Carlo per una tac di controllo, che ha dato esito negativo. Il portiere resterà però sotto osservazione per 24 ore.
Che dire?
Enrique, sostenuto dalla cordata dirigenziale statunitense, può permettersi un inizio altalenante, per Gasperini invece ogni match sembra essere un esame e anche i tifosi sono perplessi. «Dopo Mourinho, Moratti dov’è l’uomo forte?…» recitava un lungo striscione in curva Nord, come a voler suggerire che, forse, la responsabilità non è dell’ultimo arrivato.
Anche i calciatori però non sono contenti, da ambo le parti.
Se Sneijder, dal canto suo, non è certo felice della filosofia di Gasperini, che ha sempre dichiarato apertamente di non amare molto il trequartista, anche Totti non può certo gioire per i nuovi compiti che Luis Enrique gli impone e che lo costringono a rinunciare ai goal e arretrare per distribuire il gioco, restando spesso con le spalle alla porta.
Il campionato però è solo all’inizio e le soprese sicuramente non mancheranno.