Unire l’utile al dilettevole. Le mamme saranno contente del risultato dello studio effettuato dai ricercatori americani dell’Università del Michigan, ad Ann Arbor, sui cosiddetti brain games. Lo scopo di questi videogiochi è quello di tenere in allenamento il cervello, migliorare la memoria e la capacità di risolvere i problemi. E si sa che per i bambini non c’è quasi nulla di più divertente del trascorre qualche ora davanti ad una console. Quest’ultimo studio sembra aver dimostrato che questi brain games apportino dei miglioramenti alle suddette capacità.
Una precedente ricerca del 2010 ad opera di Adrian Owen, del Medical Research Council, svolto su un campione di 11.500 uomini e donne tra i 18 ed i 60 anni ha invece mostrato che i brain games non portano benefici per quanto riguarda le capacità sopra menzionate ma solo alla capacità di gioco di un individuo: chi ha giocato ad un brain game ha infatti totalizzato un punteggio maggiore.
Resta certo che in ogni caso non si deve abusare dei videogiochi di qualsiasi genere essi siano. Ma a prescindere da benefici o non benefici, non è meglio (quantomeno per i più piccoli) un brain game rispetto ad un gioco pieno di violenza?