Alla fine la tragedia più annunciata non c’è stata.
Il Consiglio d’Amministrazione della Rai ha approvato, dopo circa due ore di discussione e con 8 voti favorevoli e un astenuto, i palinsesti autunnali, riconfermando tutti i programmi più discussi di questo ultimo periodo, “Ballarò”, “Che tempo che fa”, “Parla con me” e “Report”.
L’unico astenuto è stato il consigliere in quota PdL Antonio Verro, che, pur considerando questi programmi, e i relativi conduttori, una risorsa per l’azienda perchè in grado di ottenere indici di ascolto molto elevati, ha chiesto “…un rinnovamento di alcuni generi e programmi in funzione di una maggiore attenzione al pluralismo, principio costantemente invocato, ma che stenta ancora a trovare una sua piena concretezza in alcune trasmissioni”.
Nulla ancora si sa relativamente ai contratti dei conduttori, ma già si prospettano delle difficoltà per la firma di Fabio Fazio.
ll conduttore ha pubblicato ieri una lettera su Repubblica, in cui dichiarava la sua disponibilità ad andare in onda con “Che tempo che fa?”, senza tuttavia manifestare le medesime intenzioni relativamente al programma “Vieni via con me”, accolto con entusiasmo da parte del pubblico, ma con molto gelo da parte dell’azienda. Il conduttore, nella lettera in questione, si sarebbe dichiarato pronto a portare il programma altrove, ammesso che sia possibile trovare le condizioni necessarie, il giusto entusiasmo e la condivisione del progetto.
Il nodo spinoso è ora questo: accetterà la Rai di stipulare un contratto con un conduttore che non darà all’azienda la garanzia di lavorare in esclusiva? Sarà legittimo e corretto, dal punto di vista di Lorenza Lei, accettare di vedere Fazio condurre un programma sui Rai3 e, nello stesso tempo, magari su La7?
Altro aspetto affrontato dal Consiglio di Amministrazione è relativo alla “copertura” dello spazio lasciato libero da Michele Santoro. Intanto si sa già con certezza che in autunno, al posto di “Annozero”, saranno trasmesse le puntate della serie americana “Criminal Minds”; si cercherà nel frattempo un format adatto a prendere il posto di Santoro, ma non sarà certamente un’impresa semplice.
Sono state poi approntate delle modifiche alla programmazione pomeridiana, dove si è rilevato un eccesso di insistenza sulla cronaca nera, dopo i casi che hanno letteralmente invaso la televisione, a partire dall’uccisione di Sarah Scazzi, al caso delle due gemelline scomparse e all’omicidio di Melania Rea. Nella prossima stagione arriverà su Rai2 il programma “Magazine sul due”, un talk show più attento ai valori della famiglia e alla proposta di valori positivi e rassicuranti; Caterina Balivo sarà sostituita da Lorena Bianchetti, mentre Milo Infante resterà al suo posto. E’ confermata inoltre la presenza di Simona Ventura con “Quelli che il calcio”, mentre ancora in forse è la presenza di Lorella Cuccarini a “Domenica in”.
E Santoro?
Santoro, dopo aver lasciato la Rai, con una puntata epocale dal punto di vista degli indici di ascolto, non ha ancora trovato apparentemente una nuova collocazione. Intanto sta preparando una nuova iniziativa, che promette di superare il successo di “Raiperunanotte” dello scorso anno. Ecco le parole con cui viene annunciato l’evento sul web:
“Cari amici,
questa volta ci diamo un obiettivo ancora più difficile rispetto a quello che raggiungemmo con Raiperunanotte. Infatti abbiamo solo pochi giorni per organizzare la nostra trasmissione-manifestazione “Tutti in piedi”, alla quale parteciperanno tra gli altri Elisa Anzaldo, Maurizio Crozza, Serena Dandini, Teresa De Sio, Antonio Ingroia, Max Paiella, Daniele Silvestri, i Subsonica, Marco Travaglio, Vauro e tanti altri.”
L’iniziativa sarà organizzata a Bologna, nel parco di Villa Angeletti, sarà dedicata interamente al lavoro e verrà trasmessa sul WEB, in streaming, sul digitale terrestre e su alcune TV satellitari. La kermesse, a cui parteciperanno numerosissimi ospiti del mondo della politica, della società civile e dello spettacolo, prende spunto da una ricorrenza importante, i 110 anni della FIOM.
Tutto questo in attesa di una nuova sede, da cui ricominciare, dopo decenni trascorsi in Rai.