Home Cronaca

Il quorum è vicino…

Alle 22 di ieri sono state rese note le percentuali dei votanti, pari a circa il 41% degli aventi diritto, e il raggiungimento del quorum è apparso un obiettivo possibile, voto all’estero a parte, il cui scrutinio, con il calcolo dell’affluenza, inizierà domani. Paradossalmente, il voto degli italiani all’estero potrebbe rendere accidentato il percorso teso al raggiungimento del quorum. Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori e capofila nella campagna referendaria, ha precisato ieri che se i voti degli italiani residenti all’estero verranno considerati validi anche ai fini del raggiungimento del quorum, e non solo per il risultato finale, la percentuale degli italiani che dovrà recarsi alle urne si alza al 58%: “Al muro del 50 per cento ci arriviamo, al 58 per cento no”, ha affermato Di Pietro.

I promotori dei referendum, in particolare l’Italia dei Valori e i Radicali, hanno per questo già predisposto un’istanza da indirizzare alla Suprema Corte affinchè la pronuncia sul quorum da parte del Governo venga dichiarata temporaneamente sospesa e si proceda, da oggi a giovedì, ad un ricalcolo preciso. Nel computo degli aventi diritto, e quindi nella determinazione del quorum, potrebbero essere infatti calcolati elettori a cui mai sono arrivate le schede per esprimere il proprio voto; elevatissimo è infatti il numero di resi postali, che dovranno essere accuratamente valutati per verificare se si tratta di plichi restituiti volontariamente oppure respinti al mittente per mancato reperimento del destinatario per cambio di residenza o per separazione del nucleo familiare.

Nella valutazione del voto degli italiani all’estero si aggiunge un’ulteriore difficoltà, legata al quesito sul nucleare. Gli italiani all’estero si sono infatti già espressi su questo tema, ma su un quesito che è stato in seguito modificato e che ora non è più ritenuto valido. Se queste schede sul nucleare non dovessero essere conteggiate, l’esito del referendum potrebbe risultare falsato. I voti di circa 3 milioni di cittadini sarebbero infatti considerati come voti di chi non ha espresso nessuna preferenza, e finirebbero a ingrossare le fila di coloro che non hanno votato. Insomma un gran confusione.

Difficoltà a parte, consideriamo alcuni dati relativi all’affluenza .

In Emilia Romagna si è registrata la maggiore partecipazione al voto: alle 22 di ieri sera si era recato alle urne il 49,9% degli aventi diritto. Anche il Trentino ha votato in massa, raggiungendo una percentuale di votanti del 45,5%, e nemmeno gli elettori del Friuli e della Toscana hanno mancato all’appuntamento elettorale: in Friuli è stata raggiunta una percentuale del 42,34% e in Toscana, dove la presenza del mare non ha distolto dal recarsi alle urne, del 47,92%.

Percentuali più basse sono state invece registrate al Sud. In Calabria l’affluenza è stata pari al 33% e a Napoli, dove si sono registrati disordini e disservizi negli uffici comunali per il rilascio delle tessere elettorali, l’affluenza è stata del 34,49%. In Campania, i Verdi hanno condotto una campagna su tutte le principali spiagge per incitare i bagnanti ad andare a votare.

Oggi le urne saranno aperte dalle 7 alle 15 e nel pomeriggio inizierà la lunga maratona televisiva in attesa dei risultati definitivi.

Ultimo problema da segnalare è legato alle difficoltà che alcuni disabili hanno incontrato nell’esercizio del diritto al voto.

In particolare a Roma, nel seggio del liceo classico Virgilio, l’ascensore era fuori uso e l’accesso al seggio collocato al secondo piano risultava fruibile solo per mezzo delle scale. Il presidente di seggio si sarebbe rifiutato di scendere a piano terra per garantire il voto a due persone in difficoltà, una donna disabile ed una signora anziana di 90 anni, e solo dopo l’intervento dei militari sarebbe stato concesso alle due donne di votare a piano terra. Altri disagi si sono verificati anche in altre zone della città: il varco dei disabili su via Fracassini è stato aperto con tre ore di ritardo e in zona Quadraro un gruppo di 4 ragazzi, per consentire il voto ad alcune persone anziane, stati costretti a fare gli ascensori umani, caricando gli anziani su una sedia.

Insomma, referendum all’italiana.