Il decreto sulle liste pulite si blocca in Senato mentre alla Camera si accende uno scontro sulle firme per le elezioni. Il decreto liste pulite, la legge che riguarda l’incandidabilità ed il divieto di ricoprire cariche elettive e di governo per i condannati in via definitiva, che oggi doveva ricevere l’approvazione definitiva in consiglio dei ministri, non riesce ad ottenere il parere richiesto dalla commissione Bilancio del Senato, così slitta la sua approvazione. Lo rende noto lo stesso palazzo Chigi attraverso un comunicato stampa in cui si legge- “Il Consiglio dei Ministri non ha potuto procedere all’approvazione del decreto legislativo in materia di incandidabilità perché non sono pervenuti tutti i prescritti pareri parlamentari”. Secondo quanto confermato dal ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, il presidente Antonio Azzollini non avrebbe dato la liberatoria per il parere. Inoltre il ministro Cancellieri ha anche sottolineato “la grandissima sensibilità e attenzione della Camera e delle due commissioni del Senato” che hanno già espresso il parere sul provvedimento, una misura definita da molti epocale, e si è detta fiduciosa sull’unico passaggio mancante, dal momento che “non è un provvedimento di spesa”.